La Chiesa del Gesù (il suo nome completo è Chiesa del Santissimo Nome di Gesù all’Argentina) è la Chiesa madre della Compagnia di Gesù; in essa si conserva la tomba del suo Fondatore, sant’Ignazio di Loyola.
Attualmente la Chiesa fa parte del vasto patrimonio storico artistico del Fondo Edifici di Culto del Ministero dell’Interno, cioè l’Ente al quale vennero attribuiti i beni derivanti dall’Asse ecclesiastico dopo la sopressione delle Corporazioni religiose e delle Fabbricerie.
La sua singolare richezza artistica segnala la Chiesa del Gesù come un capitolo importante della storia dell’arte ed è uno dei monumenti più visitati di Roma.
La monumentale facciata di Giacomo Dela Porta domina dall’alto la non grande piazza. La cupola, sempre del Della Porta, ha un tamburo ottagonale.
L’interno, a croce latina, ha una vasta navata la cui volta è affrescata con il Trionfo del nome di Gesù, grandioso, movimentato e luminosissimo affresco eseguito con straordinario effetto di prospettiva aerea da Giovan Battista Gaulli detto il Baciccia, che ha affrescato anche la cupola con Patriarchi e dottori della Chiesa.
La tribuna è affrescata, sempre dal Baciccia con Gloria del mistico Agnello.
Sull’altare maggiore campeggia una pala ottocentesca raffigurante la Circoncisione, di Alessandro Capalti.
Ai lati si aprono sei cappelle con opere di autori di rilievo: Cappella di sant’Andrea con il Martirio di Sant’Andrea di Ciampelli; Cappella della Passione con la Salita al Calvario e Crocefissione di Celio; Cappella degli Angeli dove la pala d’altare rappresenta Sette Archangeli in Adorazione della Santissima Trinità di Frederico Zuccari; Cappella della Santissima Trinità con l’Adorazione dalla Santissima Trinità dai Santi di Francesco Bassano; Cappella della Sacra Famiglia con la pala d’altare, opera del romano Giovanni Gagliardi. Infine la Cappella di san Francesco Borgia con la bella pala dell’altare, in cui appare S. Francesco Borgia in estasi davanti all’Ostia consacrata che un angelo gli indica, di Andrea Pozzo. Nella stessa cappella ci sono vari dipinti; in particolare S. Pietro che battezza i Santi Processo e Martiniano e la Conversione di S. Paolo, tutti due del ticinese Pier Francesco Mola.
Nel transetto di sinistra la Cappella di San Ignazio di Loyola (sepolto sotto l’altare), magnifica opera di Andrea Pozzo. In quello di destra il bellissimo altare di San Francesco Saverio di Pietro da Cortona.
A sinistra della tribuna si trova la Cappella Madonna della strada mentre a destra si trova la piccola Cappella del Sacro Cuore.
In anni recenti la Chiesa è stata oggettadi notevoli interventida parte della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Roma e del Lazio, che ha curato il restauro degli affreschi e degli stucchi che decorano la volta, l’abside, la cupola e i transetti; una superficie particolarmente vasta, che ha richiesto un lavoro lungo e impegnativo. Molti altri inoltre sono stati gli interventi di diversa entità che hanno interessato altri parti della Chiesa, in particolare l’ altare di sant’Ignazio, capolavoro riconosciuto dell’arte barocca.
Dal 2002 un nuovo impianto di illuminazione – realizzata dall’Enel, grazie al contributo del Gioco del Lotto (Società Lottomatica S.p.A.), d’intesa con la Soprintendenza – consente di apprezzare anche nelle ore notturne la facciata, permeata com’è da una luce diffusa irradiata da 12 proiettori di tipo circolare e rettangolare che illuminano lo stemma con il monogramma di Gesù posto sopra il Portale d’accesso e le statue dei Santi Ignazio di Loyola (a sinistra) e Francesco Saverio (a destra) nelle nicchie accanto al portale.
E’ stato eseguito lungo il corso del 2005 il restauro della Cappella di san Francesco Borgia, arricchita dagli affreschi di Nicolò Circignani, deto il Pomarancio, e di Pier Francesco Mola.
Nel 2006 il crocifisso è stato restaurato e l’antica Immagine della Madonna della strada è stata pulita e restaurata.