Novena in preparazione alla festa di Sant’ Ignazio di Loyola
25 luglio
INVITATORIO
℣. Sia sempre benedetto e lodato il nostro Creatore e Redentore.
℟. Dalla cui infinita liberalità deriva ogni bene e grazia.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
INNO
O Re di gloria, Cristo Gesù
pastore buono, amico vero
beati quelli che han cercato
di contemplare il volto di Dio.
Sedotti in cuore, vinti da te
al tuo appello han trasalito
e han portato con grande amore
la croce tua che dà la vittoria.
Riflesso puro, icona tra noi
han proclamato il Nome tuo
la loro vita trasfigurata
è stata segno di fedeltà.
Nel camminare dietro a te
incontro al Padre sono andati
e infine giunti al Regno eterno
per sempre sono in Dio viventi.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Dal Vangelo secondo Matteo 6, 25-34
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: «Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?». Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena».
Momento di silenzio e preghiera personale.
SALMO 9
Il Signore siede in eterno,
stabilisce il suo trono per il giudizio:
governerà il mondo con giustizia,
giudicherà i popoli con rettitudine.
Il Signore sarà un rifugio per l’oppresso,
un rifugio nei momenti di angoscia.
Confidino in te quanti conoscono il tuo nome,
perché tu non abbandoni chi ti cerca, Signore.
Cantate inni al Signore, che abita in Sion,
narrate le sue imprese tra i popoli,
perché egli chiede conto del sangue versato,
se ne ricorda, non dimentica il grido dei poveri.
Abbi pietà di me, Signore,
vedi la mia miseria, opera dei miei nemici,
tu che mi fai risalire dalle porte della morte,
perché io possa annunciare tutte le tue lodi;
alle porte della figlia di Sion esulterò per la tua salvezza
LETTURA SPIRITUALE
Lettera alla Comunità di Padova 7 agosto 1547
Chiamo grazia la povertà, perché è un dono speciale di Dio, come dice la Scrittura: “Povertà e ricchezza vengono da Dio” (Sir 11,14); e Dio l’ama tanto, come ci mostra il suo unigenito che, “lasciando il trono regale”, volle nascere nella povertà e crescere in essa. E non solo l’amò in vita, soffrendo fame, sete e non avendo “dove posare il capo”, ma anche in morte, volendo essere spogliato delle sue vesti e privo di tutto, persino di acqua, quando ebbe sete.
Momento di silenzio e preghiera personale.
PER LA CRESCITA SPIRITUALE
Dalle sentenze di Sant’Ignazio
Voglio e non voglio non abitano nella nostra casa.
ORAZIONE
O Dio, Eterno Amore,
che hai manifestato la tua salvezza
chiamando sant’Ignazio dalle vanità del mondo
a vedere nuove tutte le cose in Cristo,
concedi anche a noi, guidati da buono Spirito,
di sentire sempre la tua santissima volontà
e di compierla interamente.
Per Cristo nostro Signore.
℣. Benediciamo il Signore.
℟. Rendiamo grazie a Dio.
SALUTO ALLA VERGINE
Santa Maria, Madre di Dio
conservaci un cuore di fanciullo,
puro e limpido come acqua di sorgente.
Ottienici un cuore semplice
che non si pieghi ad assaporare
le proprie tristezze;
un cuore magnanimo nel donarsi,
facile alla compassione,
un cuore fedele e generoso
che non dimentichi alcun bene
e non serbi rancore di alcun male.
Formaci un cuore dolce e umile,
che ami senza esigere di essere riamato,
contento di scomparire in altri cuori;
un cuore grande e indomabile
così che nessuna ingratitudine
lo possa chiudere
e nessuna indifferenza lo possa stancare;
un cuore tormentato dalla gloria di Gesù,
ferito dal Suo Amore con una piaga
che non rimargini se non in cielo.
(P. de Grandmaison)