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Vespri d’Organo al Gesù

Vespri d’Organo al Gesù

Vespri d’Organo al Gesù 440 277 Chiesa del Santissimo Nome di Gesù all’Argentina

Chiesa

La Chiesa del Santissimo Nome di Gesù all’Argentina è assurta a prototipo delle chiese della Compagnia di Gesù e della Controriforma: concepita a navata unica per non distogliere il fedele dal celebrante. Voluta da Ignazio di Loyola, nel 1551, per mancanza di fondi fu costruita dopo la sua morte su progetto di Jacopo Barozzi da Vignola (1507-1573). Alla sua morte la direzione dei lavori fu affidata a Giacomo della Porta (1532-1602) che elaborò il disegno di facciata e cupola.

Organo

I Farnese volevano primeggiare con la cattedra di San Pietro realizzando, negli anni 1633-34, organi d’intagliatori fiamminghi. La musica sacra al Gesù è stata sempre curata: sull’esempio delle basiliche e delle maggiori chiese romane, ebbe una propria cappella musicale con il direttore stipendiato. Dei due organi della crociera, entrambi fabbricati nel 1832 dalla ditta Serassi di Bergamo, quello della cappella di S. Francesco Saverio fu completamente rifatto nel 1929 dalla ditta Tamburini di Crema, dotato di cinquantasei registri. In tale occasione vennero aggiunti quattro registri anche all’organo dei Serassi, che giunse così ad averne cinquantadue. Anche il terzo, sopra la porta maggiore, è opera della ditta Tamburini (1928-1929).

Vespri

La formula dei Vespri d’Organo è stata ideata perché facesse quasi da prefazione alla s. Messa vespertina. I Vespri vogliono essere: «la sede e il momento opportuno» e ne hanno maggiori possibilità rispetto ai concerti. Intendono ribadire l’incidenza sulla realtà di due dati di fatto storicamente incontrovertibili: 1. la presenza degli organi nelle chiese europee in genere ed italiane in particolare è dovuta alla loro funzione di ornamento della liturgia, prima ancora che a motivi estetico-culturali; 2. la grande letteratura organistica italiana, e non solo, è stata composta quasi esclusivamente per uso liturgico e non a fini concertistici. «L’arte è ancella della liturgia e il talento musicale è al servizio dell’assemblea», secondo la Commissione Episcopale per la Liturgia (1988). L’organista, come per gli autori di icone, è in sintonia e immerso nel sacro.

Stefano Mhanna

Le composizioni di Johann Sebastian Bach, nella modalità unica di tre organi, sono state eseguite da Stefano Mhanna. Diplomi: in violino, in organo in composizione organistica, nel Conservatorio di musica “S. Cecilia” di Roma, e in viola e pianoforte, nel Conservatorio “L. Marenzio” di Brescia e nell’Istituto Superiore di Studi Musicali “G. Braga” di Teramo. Laurea: Magistrale a Ciclo Unico nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”. A 10 anni esegue a braccio il concerto op. 35 di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Insignito di premi e riconoscimenti ha costituito l’orchestra “Novi Toni Comites”, frequentemente invitata a tenere concerti in Italia e Europa.