Novena in preparazione alla festa di Sant’ Ignazio di Loyola
23 luglio
INVITATORIO
℣. Sia sempre benedetto e lodato il nostro Creatore e Redentore.
℟. Dalla cui infinita liberalità deriva ogni bene e grazia.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen.
INNO
Piccolo gregge, non temere
Dio ha voluto darti il suo Regno
egli ti guida con pastori
scelti e chiamati per amore.
Ecco la voce che conosci
voce che dice: «Segui il Signore»
ecco la mano sempre attenta
a sostenerti nel cammino.
Questi pastori non sono mercenari
pronti a vegliare anche di notte
se il nemico viene e uccide
danno per te la loro vita.
Dietro al Pastore dei pastori
nella passione e nella gloria
fatti modello in mezzo al gregge
eccoli giunti al Regno eterno.
ASCOLTO DELLA PAROLA
Dal Vangelo secondo Luca 18, 1-8
Gesù diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: «Fammi giustizia contro il mio avversario». Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: «Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi»». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».
Momento di silenzio e preghiera personale.
SALMO 31, 1-6
In te, Signore, mi sono rifugiato,
mai sarò deluso;
per la tua giustizia salvami.
Porgi a me l’orecchio,
vieni presto a liberarmi.
Sii per me la rupe che mi accoglie,
la cinta di riparo che mi salva.
Tu sei la mia roccia e il mio baluardo,
per il tuo nome dirigi i miei passi.
Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,
perché sei tu la mia difesa.
Mi affido alle tue mani;
tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.
LETTURA SPIRITUALE
Dal Diario spirituale 23 febbraio 1544
Nell’orazione consueta all’inizio non riesco a trovare [devozione]; dalla metà in avanti molta devozione e godimento interno, con qualche sprazzo di chiarore lucente. Mentre preparo l’altare mi si affaccia il pensiero di Gesù; e avverto un impulso di seguirlo, parendomi del tutto evidente che il fatto di essere Lui il capo della Compagnia doveva costituire l’argomento più forte di tutti gli altri motivi umani per scegliere la povertà più completa; anche se tutti i motivi emersi dall’elezione fatta mi pareva che portassero a questa conclusione. Questo pensiero mi porta devozione e lacrime; mi infonde poi una tale fermezza che, pur non trovando lacrime nella messa, o nelle messe, ecc. esso mi appare più che sufficiente per restare fermo anche in tempo di tentazioni o di tribolazioni. Questi pensieri mi accompagnano mentre mi avvio a indossare i paramenti, anzi aumentano e mi sembrano quasi una conferma anche nel caso non ricevessi consolazione in questa materia. E mi pareva, in qualche modo, che era [opera] della Santissima Trinità il fatto che Gesù si mostrasse e lo sentissi, tornandomi alla memoria quando il Padre mi pose con il Figlio. Finisco di vestirmi tutto assorbito dal nome di Gesù che mi si imprime profondamente, sentendomi molto rinforzato e, a quanto mi sembra, confermato per il futuro, mentre mi sopravvengono con rinnovata veemenza lacrime e singhiozzi.
Momento di silenzio e preghiera personale.
PER LA CRESCITA SPIRITUALE
Dalle sentenze di Sant’Ignazio
Bisogna dedicarsi con molto più ardore a domare l’uomo interiore piuttosto che il corpo, e a rompere i moti dell’animo piuttosto che le ossa.
ORAZIONE
O Dio, Eterno Amore,
che hai manifestato la tua salvezza
chiamando sant’Ignazio dalle vanità del mondo
a vedere nuove tutte le cose in Cristo,
concedi anche a noi, guidati da buono Spirito,
di sentire sempre la tua santissima volontà
e di compierla interamente.
Per Cristo nostro Signore.
℣. Benediciamo il Signore.
℟. Rendiamo grazie a Dio.
SALUTO ALLA VERGINE
Santa Maria, Madre di Dio
conservaci un cuore di fanciullo,
puro e limpido come acqua di sorgente.
Ottienici un cuore semplice
che non si pieghi ad assaporare
le proprie tristezze;
un cuore magnanimo nel donarsi,
facile alla compassione,
un cuore fedele e generoso
che non dimentichi alcun bene
e non serbi rancore di alcun male.
Formaci un cuore dolce e umile,
che ami senza esigere di essere riamato,
contento di scomparire in altri cuori;
un cuore grande e indomabile
così che nessuna ingratitudine
lo possa chiudere
e nessuna indifferenza lo possa stancare;
un cuore tormentato dalla gloria di Gesù,
ferito dal Suo Amore con una piaga
che non rimargini se non in cielo.
(P. de Grandmaison)